Aria di grande rinnovamento per FIMMG Venezia. All'ultima assemblea provinciale, che si è svolta sabato scorso, 9 marzo 2024, al Novotel Castellana di Mestre, è in qualche modo finita un’epoca: l’intero Consiglio Direttivo uscente, infatti, a partire dal segretario provinciale Maurizio Scassola, ha salutato i colleghi e annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni in programma il 23 marzo.
Un ricambio generazionale ormai necessario, secondo il dottor Scassola, che ha sottolineato la necessità di affrettare il cambiamento. «Come squadra – ha detto – facciamo un passo indietro. Ci mettiamo, però, a disposizione per affiancare il nuovo Consiglio: aver anticipato le elezioni da ottobre a oggi è per noi un segnale importante di accelerazione e di impegno».
Non affronteranno, dunque, un nuovo mandato il segretario amministrativo Paolo Sarasin e i fiduciari dell'Ulss 3 Serenissima e dell'Ulss 4 Veneto Orientale Stefano Rigo e Luigi Xausa, eletti però, al voto del 2 marzo scorso, rispettivamente segretario e vice del nuovo comparto Pensionati appena nato in FIMMG Venezia. Resta per ora al suo posto il presidente Malek Mediati, «ma solo per un anno, per traghettare il nuovo Consiglio» ha precisato.
Ed è stato proprio il dottor Mediati, anche presidente onorario di FIMMG nazionale, a fare gli onori di casa dicendosi subito soddisfatto per l’intesa raggiunta sul rinnovo dell’ACN 2019-2021. «Firmare una convenzione – ha spiegato – significa da parte dello Stato certificare che la Medicina Generale fa parte di questo Stato e del suo Servizio Sanitario Nazionale e dedica al settore una fetta del suo PIL. Noi siamo i medici, noi vediamo i pazienti, noi decidiamo. Tanti di noi credono in questo lavoro perché vogliono davvero diventare fiduciari dei cittadini e allora di tutti i problemi burocratici non dobbiamo preoccuparci. Il problema nasce quando è di una sola persona, ma quando è di tante persone diventa un problema politico che il sindacato deve risolvere. L’importante è avere un senso di appartenenza. La convenzione è una vittoria».
Il dottor Mediati ha poi annunciato i vertici veneziani del nuovo comparto Pensionati – «un settore appena nato, ma che conta già 30 iscritti. A livello nazionale siamo a 1.800: il nostro obiettivo è raggiungere i 5mila iscritti entro fine anno, metà del 2025» ha detto – e si è soffermato sul PNRR e sul rischio che le risorse non vengano spese o vengano spese male. «La politica – ha concluso – non si rende contro che il medico di famiglia che lavora sul territorio è l’unico che può dare il consiglio giusto, ad esempio, su dove situare una medicina di gruppo o dove non farla… È lui che conosce tutte le problematiche del territorio e non chiedere il suo consiglio è fuori luogo».
La parola è quindi passata al segretario amministrativo Paolo Sarasin che ha presentato il rendiconto annuale della sezione, già approvato dai revisori dei conti e che ha poi ottenuto il via libera all'unanimità anche dall'assemblea. Con un po’ di commozione anche dal dottor Sarasin sono arrivati saluti e ringraziamenti di fine mandato. «Ringrazio il presidente Mediati – ha detto – e il segretario Scassola per la fiducia che mi hanno accordato fino a oggi. Sono onorato di aver fatto questo servizio per 25 anni abbondanti e contento di lasciare alla nuova segreteria una situazione finanziaria solida e una contabilità ineccepibile anche sotto il profilo fiscale».
«Paolo – ha aggiunto il dottor Scassola – non è solo un tesoriere, ma soprattutto un grande amico. Questo è il valore aggiunto di questa squadra. Paolo è una certezza ancora attuale e infatti affiancherà il futuro tesoriere».
Il segretario provinciale ha quindi iniziato la sua relazione sull'attività sindacale svolta, partendo dagli ultimi dati sul carico assistenziale dei medici di famiglia veneti – 2.745 quelli attivi oggi nella regione con una media di 1.530 assistiti, «ma in alcune province si sono superati i 1.700 pazienti e ci sono realtà in cui i colleghi hanno anche 2mila pazienti» – e dal momento delicatissimo che sta vivendo la Medicina Generale, sia a livello nazionale sia a livello regionale, con lo stato d’agitazione proclamato lo scorso 12 febbraio da FIMMG Veneto e che ancora non si è chiuso. Nodo cruciale su cui si è impantanata la trattativa: l’offerta di risorse per il personale di studio, ferma a 7 ore la settimana per ogni MMG per la Regione, a fronte di una richiesta di FIMMG di almeno 14.
Tra gli altri temi affrontati dal dottor Scassola:
«Il prossimo Consiglio – ha concluso il segretario uscente – avrà il compito delicato di affrontare punto per punto il nuovo ACN e vedere come può essere integrato dall'Accordo regionale. Vi sollecito a partecipare alle elezioni del 23 marzo perché non ci si può lamentare che la FIMMG non fa nulla se poi non ci si impegna in prima persona. In un momento come questo la coesione è fondamentale per un sindacato che non è vetero-contrattualistico, ma è un sindacato vivo, che pone questioni sociosanitarie, che sviluppa progettualità politica».
Un bilancio dell’attività svolta nel proprio settore è stato poi tracciato da Enrico Peterle, segretario della Continuità Assistenziale, anche lui pronto a passare la mano. «Gli ultimi anni – ha detto subito – sono stati complicati: a fare la differenza per gestire tutte le situazioni difficili è stata la mia squadra, ma anche tutta la squadra dell’assistenza primaria che ci ha dato una mano».
Tra le criticità affrontate:
«Le prospettive per il futuro – ha aggiunto – vedono ancora la Continuità Assistenziale come un Giano bifronte: da un lato potrebbe essere qualcosa che spacca tutto, dall'altro un’opportunità legata al nuovo ACN con l’applicazione del ruolo unico e l’integrazione delle AFT. Il problema vero, i nodi da sciogliere saranno la definizione dell’attività oraria diurna e di nuovi standard sostenibili».
Anche per la Continuità Assistenziale il gruppo di lavoro uscente lascia a FIMMG Venezia una situazione economica sana e in ordine. Alla fine i ringraziamenti all'intero Direttivo: «Ci avete aiutato – ha concluso il dottor Peterle – a gestire i problemi e a raggiungere bei risultati. Ma anche sotto il profilo della crescita personale: da tutti voi abbiamo imparato qualcosa».
Ultimi a presentare i propri bilanci i fiduciari delle due aziende sanitarie, a partire da Stefano Rigo, referente per FIMMG Venezia nel territorio dell'Ulss 3 Serenissima, dove i medici di famiglia sono oggi 383, pronto anche lui a lasciare il proprio incarico.
«Uno dei risultati più importanti – ha detto subito – è stata la delibera regionale sulle medicine di gruppo integrate: siamo stati noi in Veneto a portare avanti la vera riorganizzazione della Medicina Generale». Difficoltà enormi, invece, ci saranno – questa la sua previsione – nel declinare a livello regionale e aziendale un accordo collettivo nuovo. «Sarà – ha aggiunto – un momento catartico, di rivoluzione, perché anche i nostri interlocutori in azienda stanno cambiando, andando in pensione».
Un accenno, infine, anche al suo nuovo incarico di segretario provinciale dei Pensionati, sottolineando come sia importante restare in FIMMG «per poter beneficiare di aspetti a cui talvolta magari non si pensa, come le assicurazioni da sottoscrivere, la gestione degli arretrati, il sostegno fiscale e il supporto tecnico-legale. La nostra – ha spiegato – è una grande famiglia e poterci restare ha i suoi vantaggi». Poi il consiglio ai colleghi più giovani: «La mia esperienza – ha concluso il dottor Rigo – mi ha insegnato che il punto chiave è dimostrare sempre alla controparte che siamo uniti e ci muoviamo all'unisono. I risultati che abbiamo portato a casa sono arrivati dimostrando di essere un un corpo unico».
Presentato dal presidente Mediati come il medico «più completo ed efficiente sia dal punto di vista organizzativo sia professionale, un medico che ha saputo gestire il suo lavoro in maniera egregia senza specialità, facendo solo il medico puro di Medicina Generale», l’ultimo bilancio della propria attività è arrivato da Luigi Xausa, fiduciario di FIMMG Venezia per il territorio dell'Ulss 4 Veneto Orientale e attivo nel sindacato da quasi 40 anni.
Il dottor Xausa ha parlato di un’assemblea particolare che arriva in un «momento storico unico, irripetibile», soffermandosi poi sui 2 grandi cambiamenti che hanno coinvolto e coinvolgeranno la professione: l’imminente riorganizzazione del lavoro, simile al passaggio a inizio anni Ottanta dalle mutue al Servizio Sanitario Nazionale, e il ricambio generazionale che sta coinvolgendo sia i professionisti sia i vertici FIMMG. «A chi viene dopo – ha sottolineato – non lasciamo un compito facile: costruire un nuovo modello».
Con l’auspicio che nel nuovo Consiglio ci sia una più massiccia partecipazione di quote rosa e che il ruolo di referente possa finalmente ricoperto da una donna, il fiduciario del Veneto Orientale lascia ai successori poche pendenze e buoni rapporti e un’aria di collaborazione con l’azienda sanitaria. «Passiamo la mano – ha aggiunto – in un momento non facile, in un clima che tende ad escluderci dalle decisioni, a fare le cose senza consultarci. Ma possiamo essere soddisfatti: lasciamo una FIMMG ancora forte, autorevole, con l’immagine di un sindacato che costruisce e un discreto numero di iscritti, anche giovani. Siamo oggi consapevoli che la nostra forza dipende dalla compattezza del gruppo che abbiamo creato. Una cosa davvero nuova, questa, che in 40 anni non avevo ancora respirato e positiva come base per il futuro».
Tanti i temi emersi poi durante la discussione plenaria:
Tutti argomenti che dovranno essere necessariamente oggetto di studio del prossimo, nuovo, Consiglio Direttivo che ha un compito fondamentale: in un momento cruciale per la storia della Medicina Generale, anche in Veneto, anche in laguna, traghettare i colleghi in un futuro di cui non siano attori passivi, ma veri protagonisti.