Medici di base a pagamento? Articolo fuorviante
Un'iniziativa privata a Treviso che nulla a che fare con la Medicina Generale

Leggiamo sul Il Gazzettino del 18 ottobre – Edizione di Treviso – l’articolo a firma Mauro Favaro che viene intitolato “Medici di base: ora i primi ambulatori a pagamento”. Il titolo afferma una cosa non vera, grave e ingannevole.
Non vera perché si tratta di un’iniziativa privata, libero professionale e commerciale che nulla ha a che vedere con la Medicina Generale e con gli scopi del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale. Grave e ingannevole perché induce le persone a pensare che la Medicina Generale abbia deciso di offrire prestazioni a pagamento alla popolazione. Tutto questo è falso!
Il Medico di Medicina Generale vuole e deve rimanere una risorsa del SSN; un professionista al servizio della comunità e un’occasione di crescita, di sviluppo, di equità e prossimità per il raggiungimento di livelli essenziali di assistenza e cura.
Stupisce, come emerge dalla lettura dell’articolo, che un’Associazione di Farmacisti, titolari di farmacie, che sono presidi del SSN, stia valutando la possibilità di affiancare un’operazione puramente commerciale ponendosi come mediatrice tra cittadino e iniziativa privata.
Appare poi quanto meno surreale che nell'articolo queste prestazioni vengano spacciate come attività che ridurrebbero l’accesso al Pronto Soccorso: sono soluzioni banali in risposta ai bisogni complessi delle persone che accedono ai Servizi di urgenza ed emergenza.
Chiediamo alla Regione Veneto di prendere posizione rispetto a questa e ad altre iniziative che si stanno sviluppando nel Territorio. Iniziative che hanno un denominatore comune: far ricadere sui cittadini veneti i costi di alcune prestazioni che sono diritto acquisito, diritto costituzionale e onere che ricade sulla Politica.
La FIMMG sottolinea come tutte le attività pubblicizzate nell'articolo siano a pagamento. I Colleghi iscritti alla FIMMG non saranno obbligati a trascrivere a carico del Servizio Sanitario Regionale le eventuali prestazioni indotte, valutandone l'appropriatezza caso per caso. Tutto questo inevitabilmente non alleggerirà i carichi di lavoro per medici di famiglia e SSN, anzi comporterà maggiori oneri.
Queste iniziative sono anche colpa di una politica assente e più concentrata a ridelineare i suoi precari equilibri che a impegnarsi nel programmare e attuare la necessaria riorganizzazione della Medicina Territoriale.
La FIMMG ha da tempo consegnato alla Regione una sua proposta che indica la strada per la progressiva riorganizzazione della Medicina Generale: siamo ancora in attesa di una gentile risposta.
Non crediamo ci siano più margini per tattiche dilatorie e per accettare il silenzio della Politica che se rimane indifferente diventa complice.
Dott. Maurizio Scassola, Segretario Regionale FIMMG Veneto