Continuità Assistenziale in crisi
FIMMG CA Venezia: no alla riorganizzazione dell'Ulss 3 Serenissima senza confronto

Dovrebbe partire domani, primo febbraio 2022, la "sperimentazione" che riorganizza parte della Continuità Assistenziale dell'Ulss 3 Serenissima, decisa in modo unilaterale dall'azienda sanitaria. Il nuovo assetto prevede una diversa gestione delle chiamate ai servizi di CA, in particolare con l'ipotesi di reindirizzare quelle destinate al Distretto 2 di Mestre al Distretto 1 Venezia e Isole, e lo spostamento del servizio di Mestre, che dunque resterà senza medici, nella sede di Favaro.
Questa riorganizzazione, però - denuncia la FIMMG CA veneziana - non ha visto alcun dovuto confronto con le organizzazioni sindacali. Tanto da spingere il segretario provinciale Enrico Peterle a chiedere formalmente di non far scattare le novità da domani.
Carenza di medici e calo, registrato nel 2021, delle visite ambulatoriali e domiciliari le ragioni portate dall'Ulss 3 Serenissima per giustificare le scelte. «La grave carenza di medici però - scrive Peterle - è stata causata da un lato dalle politiche regionali e nazionali che hanno fortemente penalizzato la formazione in Medicina Generale, dall'altro dalle scelte aziendali degli ultimi anni con ritardi nell'adeguamento dei patti aziendali della CA e scarsa equità di trattamento economico tra USCA e medici di CA».
I carichi di lavoro, insomma, non sarebbero affatto diminuiti durante la pandemia: avrebbero solo assunto un'altra forma, quella delle continue chiamate telefoniche, che avrebbero mandato in crisi alcune sedi. Come quella, appunto, di Mestre. Reindirizzare, però, le chiamate provenienti da aree molto popolate come la Terraferma a sedi dislocate come le isole non è la soluzione giusta. «Farebbe nascere - sottolinea Peterle - tutta una serie di problematiche: dal difficile accesso degli utenti delle isole (con annesse proteste) all'impossibilità di fatto di prendere in carico il paziente che arriva dalla Terraferma e di erogare certificati di malattia senza la visita domiciliare, all'impossibilità poi di prescrivere farmaci in fascia C, che non ha ancora la ricetta dematerializzata. La riorganizzazione così concepita e non concordata avrà evidenti ripercussioni sulle Comunità Locali che vedranno sempre più emergere l'evolversi di un efficientamento organizzativo che complicherà invece che risolvere i problemi della CA».
Sul tema servono, insomma, un immediato confronto e un dialogo costruttivo e condiviso. «Queste decisioni - conclude Peterle - devono essere analizzate e strutturate con i medici al lavoro ogni giorno. Altrimenti si rischia di non risolvere le criticità presenti e, anzi, di minare in maniera irreparabile il già fragile ecosistema dei servizi di assistenza primaria erogati in realtà complesse come le isole della laguna veneziana».
Venezia, 31 Gennaio 2022
Dottor Enrico Peterle, Segretario provinciale FIMMG CA Venezia